Parte 2: Il nostro cibo costituisce la base delle nostre cellule

La sostanza dei nostri organi, dei nostri nervi, del nostro cervello, della nostra pelle, del nostro intero corpo è costruita da ciò che mangiamo ogni giorno. Può sembrare ovvio, eppure questa connessione esistenziale non sembra essere davvero viva nella nostra coscienza, altrimenti non mangeremmo molte cose che contrastano questa costruzione. Uno scopo essenziale dell’alimentazione fin dal primo giorno di vita è quello di produrre una formazione delle cellule umane sane, energia e calore.

Eppure ogni alimento, anche il più sano, è inizialmente qualcosa di estraneo che entra nel corpo umano e ha un effetto stressante finché non è sufficientemente integrato nel nostro organismo. Le sostanze vegetali o animali sono sostanze estranee e devono essere completamente trasformate in sostanza umana. Non devono mantenere il loro effetto estraneo. Va ricordato brevemente che ogni persona ha una struttura proteica unica, che non condivide con nessun’altra persona al mondo. Sappiamo dai trapianti d’organo quanto il corpo si difenda fortemente dalle proteine estranee. Anche il cibo è inizialmente una sostanza estranea e deve essere prima sufficientemente trasformato in modo che diventi adatto all’uomo e non provochi alcun disturbo.

A tal fine è necessaria una stimolazione armonica. Questa è fornita essenzialmente dagli alimenti stessi, se sono freschi e di alta qualità. Sapori ricchi, colori, tannini e sostanze amare possono stimolare questi processi digestivi trasformativi, ad esempio stimolando a sufficienza la formazione di succhi digestivi. Se le stesse piante alimentari sono indebolite e povere di queste sostanze, questa stimolazione viene a mancare e l’alimento viene digerito più male, cioè rallenta il metabolismo. Tutti gli alimenti che non vengono completamente scomposti nei loro componenti più piccoli dai processi digestivi non sono disponibili per la formazione di sostanze corporee o per la produzione di energia e il cibo digerito a metà può portare a putrefazione, a processi di fermentazione flatulenta o addirittura allo sviluppo di tossine o di alcol nell’intestino.

Lo zucchero bianco è un noto esempio di effetto estraneo pesante, in quanto manca delle sostanze naturali di accompagnamento, come minerali o vitamine, necessarie per la sua metabolizzazione. Per poter essere digerito, queste sostanze devono essere rubate da altri alimenti o addirittura dal corpo. Oltre allo zucchero bianco, anche la farina bianca è un esempio evidente di come il cibo sia completamente alienato dal suo significato e abbia addirittura un effetto diametralmente opposto sui processi salutari.

Un altro esempio è la mela. Le nuove varietà di mele non diventano più marroni quando le si taglia e causano sempre più spesso reazioni allergiche. La colorazione marrone non si verifica perché contengono meno i cosiddetti polifenoli, che reagiscono con l’ossigeno quando vengono tagliate e quindi causano la colorazione marrone. I polifenoli sono noti anche come sostanze vegetali secondarie e sono, in parole semplice, profumi, colori e aromi. Le vecchie varietà di mele che ne hanno ancora in abbondanza e che quindi diventano marroni dopo il taglio sono di solito ben tollerate senza alcuna reazione negativa. Perché? Perché sono proprio i polifenoli a legarsi con le proteine allergizzanti della mela, neutralizzandole e attenuando la reazione allergica. La frutta non è quindi sana se è grande, dolce e succosa, ma se presenta la varietà originale di ingredienti che si sviluppano nelle piante, se possono prosperare in condizioni di crescita e maturazione naturali e adeguate e se non vengono apportate modifiche sfavorevoli nella coltivazione.

Un’alimentazine anticancerogena per la salute cellulare non va intesa come una nuova istruzione dietetica, ma piuttosto nel senso di un crescente interesse per i molteplici processi intrecciati tra il cibo e l’essere umano, che comprendono non solo le reazioni fisiche ma anche le interazioni psichiche e animiche. Infine, ma non meno importante, questo crescente interesse stimola il flusso di nuove forze benefiche per la salute.

La composizione degli ingredienti per il dessert alle mele è stata scelta con l’obiettivo di stimolare la produzione di enzimi e una buona digeribilità.

  • Le mele aromatiche provenienti da aziende agricole biologiche o da un giardino con vecchie varietà di mele vengono tagliate in pezzi uniformi.
  • Spolverare con cannella
  • Aggiungere nocciole leggermente tostate tagliate a metà
  • Aggiungere un po’ di miele liquido
  • Aggiungere zenzero fresco tagliato a dadini sottili
  • Mescolare il tutto e versare nei vasetti a strati con lo yogurt. Alla fine dolcificare con un po’ di miele a piacere.

Le immagini che seguono possono ispirarvi a prendere coscienza delle sottili differenze tra le forze vitali degli alimenti.

Mela di un vecchio melo. Appare fortemente centrata e sembra di venire incontro all’osservatore
Mela proveniente da un meleto convenzionale. La mela è grande e ha un aspetto forte. Se lo percepiamo con calma, nonostante il suo colore giallo appare un po’ chiuso in se stesso.
Una mela in un vecchio frutteto
A sinistra la mela del frutteto convenzionale e a destra una mela coltivata con metodo biologico. Si possono essere osservate chiedendosi se appaiono più chiuse o più aperte verso l’esterno.

Nella prossima parte 3 seguiranno altri esempi di alimenti vitali rispetto a quelli indeboliti.